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Immagine del redattoreJohnny Oregioni

La Prima Trota di Francesco: Un’Avventura nei Torrenti Valtellinesi


La prima volta che mio figlio Francesco ha preso una trota non è stata solo un’esperienza di pesca, ma una lezione di vita immersa nella bellezza dei torrenti Valtellinesi e nella filosofia della pazienza e della connessione. È stato un momento che ha catturato la magia della natura e il legame speciale tra padre e figlio.


L’Attesa e la Preparazione

La sera prima della nostra avventura, Francesco era emozionatissimo. La sua eccitazione era palpabile, e non c’era niente che potesse contenere la sua energia. Insieme, abbiamo preparato tutto con attenzione: abbiamo raccolto i vermi, controllato le canne da pesca e scelto con cura cosa portare nei nostri giubbetti da pesca. Ogni dettaglio, dalla scelta dell’attrezzatura alla preparazione dei materiali, era un rituale che avevamo costruito insieme, e che ha reso l’anticipazione ancora più emozionante.

Nel libro Il pescatore di tempo, Michele Marziani scrive: "Il tempo che trascorriamo nella preparazione è parte del viaggio stesso. Ogni momento di preparazione è una danza con il presente." In quel momento, vedevo la pesca non solo come un’attività, ma come un’occasione per scoprire insieme il mondo naturale e per avvicinarci come famiglia.


L’Avventura nei Torrenti Valtellinesi

All’alba, Il fresco dell’aria di montagna e il rumore rilassante dell’acqua che scorreva ci accoglievano mentre ci preparavamo per la giornata. Francesco era pronto a vivere il suo sogno: catturare la sua prima trota.

Seduti sulla riva, con gli stivali che toccavano l’acqua fresca, ho visto Francesco lanciarsi con determinazione e gioia. La pesca nei torrenti valtellinesi è un’arte che richiede pazienza e osservazione. Ogni movimento dell’acqua, ogni piccolo segnale di vita era una lezione di attenzione e consapevolezza. Come scrive Michele Marziani in Il pescatore di tempo: “Il fiume scorre, e in questo fluire incessante, troviamo la nostra tranquillità e il nostro equilibrio.”


Il Momento della Cattura

Il momento culminante della nostra giornata è stato quando Francesco ha catturato una splendida trota iridea. La trota, bella e cicciotta, ha dato del filo da torcere a Francesco, piegando la canna con forza e determinazione. L'adrenalina era palpabile mentre Francesco lottava per tirare fuori il pesce dall'acqua. La scena era quasi epica, con la canna che si piegava ad arco e Francesco che, con una concentrazione intensa, finalmente riusciva a sollevare la trota scintillante. Il sorriso sul suo volto era contagioso mentre osservava il suo trofeo, un ricordo indimenticabile di una giornata perfetta.

Poco prima di questo, avevo avuto il piacere di pescare una piccola trota fario. La fario, con la sua eleganza e i suoi caratteristici puntini rossi, era un vero capolavoro della natura. La trota fario è un pesce affascinante e veloce, noto per la sua spietata abilità nel liberarsi dalle esche e per la sua bellezza quasi regale. Le sue livree colorate e i puntini rossi brillavano come gemme in mezzo all’acqua. Nonostante la sua dimensione più contenuta, la trota fario ha mostrato una forza e una determinazione che ne hanno accentuato la bellezza. La sua agilità e la capacità di sfuggire rapidamente rappresentano una sfida entusiastica per ogni pescatore.


L’Insegnamento della Pesca No Kill

Francesco, come molti bambini, aveva il desiderio di portare a casa il pesce come trofeo. Tuttavia, avevo deciso di insegnargli la bellezza della pesca no kill, un approccio che rispetta la vita e preserva l’equilibrio naturale. Gli ho spiegato che la vera ricompensa non è solo la cattura del pesce, ma la gioia di osservare e rispettare la natura.


Nel libro, si legge: “Il vero valore di una cattura non risiede nel pesce stesso, ma nella saggezza che acquisiamo nel rispetto della sua vita.” Ho spiegato a Francesco che, liberando il pesce, stiamo contribuendo alla salute e alla sostenibilità del nostro ambiente di pesca. Questo insegnamento non solo arricchisce la nostra esperienza, ma coltiva anche un senso di responsabilità e rispetto verso il mondo naturale.


La Filosofia di Arturo Pugno

Mi sono profondamente rispecchiato nelle parole del libro Il pescatore di tempo di Michele Marziani, che consiglio caldamente a tutti gli amanti della pesca. Le riflessioni e le intuizioni del libro sono state una guida preziosa per apprezzare il valore intrinseco della pesca e per comprendere meglio il nostro ruolo nel preservare l’ambiente naturale. Ogni pagina sembra parlare direttamente al cuore di chi trova nella pesca non solo un hobby, ma una forma di meditazione e connessione con il mondo. Come scrive l’autore: “Adoro pescare. Metti la lenza in acqua e non sai cosa c'è dall'altra parte. La tua immaginazione è tutta là sotto.”


Inoltre, ho trovato ispirazione nella figura di Arturo Pugno, protagonista del cortometraggio Il pescatore completo di Patagonia. Arturo, maestro elementare e appassionato pescatore, incarna una filosofia di vita che riflette profondamente nel suo approccio alla pesca. Come dice Arturo: “La pesca è un dialogo con il fiume, è un modo per ascoltare e rispondere alla natura.” Questa frase cattura perfettamente l’essenza della pesca come un’attività che va oltre la semplice cattura, ma diventa un’interazione profonda con l’ambiente.

Arturo afferma anche che “Quando sei in acqua, tutto il resto scompare. Non c’è spazio per pensare a nulla che non sia il presente.” Queste parole risuonano con il nostro tempo passato sui torrenti valtellinesi, dove abbiamo imparato a essere presenti e a godere di ogni momento. La sua filosofia di vita e la sua passione per la pesca sono stati un faro di ispirazione per noi, rendendo l’esperienza di Francesco ancora più significativa.


Consigli per la Pesca in Torrente con Bambini

Se stai pensando di condividere la pesca con tuo figlio, ecco alcuni consigli utili:

  1. Prepara l’Attrezzatura Adatta: Opta per canne leggere e facili da maneggiare per i bambini. Assicurati che l’attrezzatura sia della giusta misura e che il bambino possa utilizzarla comodamente.

  2. Fai della Pazienza una Virtù: Usa il tempo della pesca per insegnare al bambino la pazienza e l’importanza di aspettare. Spiega che la pesca è tanto un’arte quanto un’attività, e che ogni attesa ha il suo valore.

  3. Assicura la Sicurezza: Mantieni sempre il bambino sotto sorveglianza e assicurati che indossi un giubbotto di salvataggio se necessario. La sicurezza è essenziale, specialmente vicino all’acqua.

  4. Scegli Luoghi Adeguati: Opta per torrenti con acque tranquille e poco profonde, dove il bambino può sentirsi sicuro e può divertirsi senza preoccupazioni.

  5. Promuovi la Pesca No Kill: Insegna al bambino il valore della pesca no kill e l’importanza di rispettare e proteggere l’ambiente naturale. Questo approccio arricchisce l’esperienza e promuove la sostenibilità.

  6. Combina Attività: Fai della giornata un’avventura completa, combinando la pesca con altre attività all’aperto come esplorare la natura o fare un picnic. Questo rende l’esperienza più divertente e memorabile.


Conclusione

La prima trota di Francesco è stata più di un semplice pesce catturato; è stata un’avventura che ha avvicinato padre e figlio, una lezione di vita e un’opportunità per apprezzare la bellezza dei torrenti valtellinesi. In ogni momento condiviso, in ogni insegnamento impartito, abbiamo trovato una connessione più profonda e un apprezzamento rinnovato per la natura. “Il viaggio di mille miglia inizia con un passo,” e in questo primo passo della pesca, abbiamo scoperto insieme il valore della pazienza, del rispetto e dell’amore per il mondo naturale. Le parole del libro Il pescatore di tempo e le riflessioni di Arturo Pugno nel cortometraggio Il pescatore completo hanno arricchito questa esperienza, offrendoci una visione più profonda e significativa di ciò che significa veramente pescare e connettersi con il nostro ambiente. #pesca #valtellina #trota #figli #patagonia #natura






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